27/2 a Rho – Genitorialità trans

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27 febbraio

“Genitorialità trans”

incontro con Egon Botteghi

Maléducati!
Verso un progetto di scuola libertaria

Ciclo di incontri su descolarizzazione ed esperienze esistenti

27 febbraio 2016 – incontro con Egon Botteghi
– membro dei collettivi Anguane ed Intersexioni e dei centri di ricerca universitari “Politesse” (Verona) e “CIRQUE” (Pisa-L’Aquila-Palermo).
Con la collaborazione di Rete Genitori Rainbow – Lombardia.

Questo ciclo di incontri nasce da un piccolo gruppo di genitori ed educatori/trici del territorio che sente l’esigenza di mettere profondamente in discussione l’istituzione scolastica in quanto tale e come struttura normalizzante.
Una scuola nella quale c’è pochissimo spazio per lo sviluppo libero dell’individualità di ciascun bambin* e per il rispetto delle esigenze proprie dei bimbi legate sia alle specificità individuali che all’età.
In vista della creazione di uno spazio giochi autogestito, abbiamo pensato di invitare alcune realtà che hanno avviato concreti progetti di scuola libertaria, per condividere con loro queste esperienze e discuterne insieme.


Gli incontri avranno inizio alle ore 16 e saranno strutturati come segue:
-presentazione degli ospiti e delle esperienze di scuola libertaria
-merenda
-dibattito

Gli incontri sono organizzati con la Rete per l’educazione libertaria


c/o SOS Fornace, Rho, via Moscova 5
Info:

scuolalibertariabrianza.noblogs.org

www.sosfornace.org


scuola.libertaria.brianza@autistici.org infoline 347 7241726


Per i bimbi più piccoli sarà disponibile uno spazio con tappeti e giochi.

Maléducati! Ciclo di incontri su descolarizzazione ed esperienze esistenti (Rho)

web_pedagogialibertariaMaléducati!
Verso un progetto di scuola libertaria
Ciclo di incontri su descolarizzazione ed esperienze esistenti

17 ottobre ore 16 – incontro con la scuola Kether (Verona)
14 novembre ore 16 – incontro con la scuola Saltafossi (Bologna)
19 dicembre ore 16 – incontro con la Comune Urupia (Brindisi)

 

Questo ciclo di incontri nasce da un piccolo gruppo di genitori ed educatori/trici del territorio che sente l’esigenza di mettere profondamente in discussione l’istituzione scolastica in quanto tale e come struttura normalizzante.
Una scuola nella quale c’è pochissimo spazio per lo sviluppo libero dell’individualità di ciascun bambin* e per il rispetto delle esigenze proprie dei bimbi legate sia alle specificità individuali che all’età.
In vista della creazione di uno spazio giochi autogestito, abbiamo pensato di invitare alcune realtà che hanno avviato concreti progetti di scuola libertaria, per condividere con loro queste esperienze e discuterne insieme.


Gli incontri avranno inizio alle ore 16 e saranno strutturati come segue:
-presentazione degli ospiti e delle esperienze di scuola libertaria
-merenda
-dibattito

Gli incontri sono organizzati con la Rete per l’educazione libertaria


c/o SOS Fornace, Rho, via Moscova 5
Info:

scuolalibertariabrianza.noblogs.org

www.sosfornace.org


scuola.libertaria.brianza@autistici.org infoline 347 7241726


Per i bimbi più piccoli sarà disponibile uno spazio con tappeti e giochi.

Lettera di solidarietà agli alunni della scuola elementare Fisogni

Lettera di solidarietà agli alunni/e della scuola elementare Fisogni

Abbiamo saputo, nei giorni scorsi, che nella scuola primaria Fisogni (Palazzolo Milanese, Paderno Dugnano – MI) una bambina che correva è andata a sbattere contro una maestra, la quale si è infortunata. In seguito a questo episodio, la Dirigente Scolastica ha vietato a tutti di correre, anche in giardino, per sempre, e ha fatto saltare l’intervallo a tutta la scuola, imponendo agli insegnanti di utilizzare il tempo dell’intervallo per fare una “riflessione sul rispetto delle regole”. Molti genitori hanno dissentito e hanno tenuto a casa i figli mentre doveva svolgersi questa riflessione. Abbiamo scritto questa lettera agli alunni/e della scuola.

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9 marzo – incontro sulla pedagogia libertaria

locandina-boccaccioscarica la locandina (pdf)

domenica 9 marzo
FOA BOCCACCIO
dalle ore 16

Nulla da insegnare…

incontro sulla pedagogia libertaria

> presentazione di “Lessico minimo di pedagogia libertaria”,con l’autore Filippo Trasatti
> dibattito su un progetto di scuola libertaria nel nord Milano,con Maurizio Giannangeli        (Rete Educazione Libertaria)
> merenda*

Questo incontro nasce da un piccolo gruppo di genitori del territorio che sente l’esigenza di mettere profondamente in discussione l’istituzione scolastica come struttura normalizzante, che si assume il compito di riprodurre i valori più conservatori (maschilismo, eterocentrismo, razzismo, antropocentrismo).
Una scuola nella quale c’è pochissimo spazio per lo sviluppo libero dell’individualità di ciascun bambin* e per il rispetto per le esigenze proprie dei bimbi legate sia alle specificità individuali che all’età.Nel formare individui obbedienti, la scuola calpesta quotidianamente i bisogni e la dignità dei bambini, che si devono adeguare ad un regime autoritario chiamato istruzione, riconducibile in larga parte ad un bombardamento di nozioni rovesciate loro addosso, che devono prontamente essere digerite e rivomitate a comando. Un sistema in cui è dato per scontato che i bambini non abbiano nulla da insegnare e in cui viene restituito ben poco del rispetto che è invece preteso da parte loro.
La nostra speranza è che, a partire da questo incontro, possa nascere anche nel nord Milano e Brianza un comitato che voglia provare a dar vita ad un’esperienza di scuola libertaria. Ci piacerebbe poter regalare ai bambini qualcosa di meglio di ciò che è stato pensato “per loro”. Una scuola in cui non siano loro i soli a dover crescere e gli adulti i soli a dover decidere, in cui i “diversi” non siano emarginati dalla stessa istituzione… e soprattutto una scuola in cui ci si diverta!

Foa Boccaccio via Rosmini 11 Monza boccaccio.noblogs.org

Info: scuolalibertariabrianza.noblogs.org
scuola.libertaria.brianza@autistici.org

infoline 347 7241726

Per i bimbi più piccoli sarà disponibile uno spazio con tappeti e giochi.

Se ci fossero bambini interessati a partecipare al dibattito, chiediamo a tutti di fare uno sforzo per rendere possibile anche a loro la partecipazione alla discussione.

*La merenda sarà vegan, così non si manca di rispetto a nessuno: onnivori, vegani e animali!

L’iniziativa di non incontrarsi…

“Uno dei modi di manifestare il proprio potere è quello di riservarsi l’iniziativa nello stabilire la comunicazione e a questo proposito mi sembra molto sintomatico il modo di interagire dell’adulto con il bambino, che è colui che ha meno potere di chiunque altro. La disparità di potere tra uomo e donna si manifesta in modo preciso perché solo all’uomo è concessa l’iniziativa. I diversi livelli di potere che si producono tra gli uomini stessi, si rivelano anche attraverso la possibilità riconosciuta di prendere l’iniziativa: il superiore ha la facoltà di prendere l’iniziativa nei confronti di un inferiore e non viceversa. L’inferiore ha soltanto la possibilità di attendere che l’altro la prenda. Il modo di interagire con i bambini rappresenta in maniera clamorosa quanto siano privi di potere rispetto agli adulti. Tutti hanno licenza di prendere l’iniziativa nei loro confronti. Mentre siamo molto cauti al primo incontro con un adulto, quando incontriamo un bambino per la prima volta ci comportiamo come se lo conoscessimo da sempre bruciando seduta stante tutti i tempi graduali indispensabili per non renderci invasivi, che invece contraddistinguono il primo incontro tra due adulti. Gli dimostriamo una cordialità e una familiarità eccessive, presumendo che sia sempre e comunque disposto a entrare in comunicazione con noi, che il suo consenso non sia affatto indispensabile ma automatico, visto che ci interessiamo di lui, che la nostra disponibilità nei suo confronti, anche se spesso manierata e bamboleggiante ci renderà travolgentemente simpatici ai suoi occhi e ci aspettiamo che ci butti immediatamente le braccia al collo. Se non lo fa, lo giudichiamo un bambino poco socievole e anche poco simpatico, oppure maleducato e lasciamo cadere ogni ulteriore tentativo convertendo la nostra falsa attenzione in subitanea indifferenza. Solo se siamo particolarmente sensibili e insicuri, giudichiamo noi stessi incapaci di intrattenere con successo un bambino e ci ritiriamo avvertendo un notevole senso di disagio. Nei due casi, è avvenuto un fallimento nella comunicazione. Siamo stati incapaci di attendere che lui stesso prendesse l’iniziativa. Gli diamo un bacio non richiesto aspettandoci che venga non solo gradito ma anche ricambiato immediatamente. Qualcuno che si occupa di lui lo sollecita a rispondere al bacio e se si mostra riluttante lo rimbrotta e se ne scusa con l’interlocutore. C’è chi aggiunge al bacio una carezza sulla testa, un buffetto su una guancia o un pizzicotto, o gli fa ganascino. Chi non capisce proprio niente di bambini lo prende in braccio, vincendo la resistenza e il palese rifiuto del corpicino che si inarca nel tentativo di sottrarsi all’abbraccio non richiesto. C’è anche chi, per superare il palese irrigidimento del bambino e il suo rifiuto a produrre un sia pur pallido sorriso (che è nel suo diritto, visto che gli siamo del tutto sconosciuti), lo violenta facendogli solletico per ottenere il trionfo che il bambino scoppi a ridere, come se il riso avesse comunque il significato positivo di instaurare una relazione. C’è chi, di male in peggio, senza nessun preavviso, lo lancia per aria riacchiappandolo al volo e, stupefatto perché il bambino, ben lungi dal mostrarsi divertito, scoppia in un pianto dirotto e disperato, lo riconsegna al genitore, sbigottito per l’inaspettata reazione. E’ accaduto che, proprio a causa della disparità di potere tra noi e il bambino, gli abbiamo imposto una serie di violenze varcando la ‘soglia dell’intimità’ senza attendere i segnali di consenso, che invece attendiamo da un adulto. Se avessimo rispettato le sequenze previste e gli avessimo lasciato il tempo, è quasi certo che gli approcci verso di noi li avrebbe fatti il bambino stesso e a modo suo. Chi oserebbe iniziare una conoscenza tra adulti partendo con un pizzicotto su una guancia? O fare il solletico a una persona conosciuta in quel momento? O farla volare per aria, ammesso che il suo peso lo consentisse? Quali reazioni provocheremmo?”

Elena Gianini Belotti, Prima le donne e i bambini, Rizzoli, Cles 1980, pp. 82-83.